Cosa visitare
MUSEO ETNOGRAFICO |
CENNI STORICI Il Museo Etnografico nasce attorno agli anni ‘ 80 ad opera del Comune di Fluminimaggiore che attraverso la sovrintendenza alle belle Arti, prima acquista un antico mulino ad acque e poi lo ristruttura adattandolo a Museo Etnografico. L’opera di allestimento viene portata avanti grazie all’interessamento del Sig. Murtas Bruno e di molti cittadini fluminesi che contribuiscono con donazioni a ricreare l’ambiente del modo agricolo e della pastorizia. UBICAZIONE E COMPOSIZIONE Il Museo etnografico è situato all’interno del centro abitato di Fluminimaggiore in un antico Mulino ad acqua tutt’oggi funzionante posto di fronte alla Piazza Gramsci subito dietro il palazzo comunale. E’ composto di sette stanze dove sono raccolti oggetti e strumenti del mondo agricolo e pastorale antico. Due ruote azionate dalla forza dell’acqua fanno osservare le modalità di macina di granaglie. ORGANIZZAZIONE L’ingresso è a pagamento. Gestito dalla cooperativa Start UNO (tel 0781.580990 www.startuno.it – info@startuno.it ) è aperto da giugno a settembre tutti i giorni, mentre negli altri periodi è aperto nei giorni festivi e su richiesta. Da gennaio a maggio e da ottobre a dicembre Da giugno a settembre Giorno di chiusura il lunedì Tariffe AFFLUENZA TURISTICA I maggiori visitatori sono le scuole e i gruppi organizzati. Buona affluenza durante il periodo estivo. I Visitatori sono circa 2.000 l’anno.
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GROTTE DI SU MANNAU |
La Grotta di Su Mannau è fra le piu’ estese cavità sarde con i suoi quasi 9 km di sviluppo. Due ruscelli perenni l’anno originata in un tempo di quasi 15 milioni di anni.
Cavità carsica originata da due fiumi. Sviluppo spaziale di circa 8.200 mt, ampie sale, laghi e grandi frane caratterizzano un percorso assai interessante e variegato. Il ramo attualmente turistico ha una lunghezza di 500 mt. Si sviluppa quasi completamente su passerelle in acciaio sopra cascatelle e verdi laghetti. I rami speleologici possono comunque essere visitati con escursioni speleo guidate. VIABILITA’ Partendo da Iglesias si percorre la SS 126 fino al Bivio di Su Mannau a circa 2 km prima del Centro abitato di Fluminimaggiore. Uno stradello asfaltato di circa 1 km passa sotto la SS e arriva al piazzale in prossimità della grotta. ORGANIZZAZIONE L’ingresso, a pagamento, è gestito dalla Soc. Su Mannau Grotte che garantisce servizi di accompagnamento al ramo turistico dello sviluppo di circa 500 mt. All’esterno ampia area parcheggio, servizio Bar caffetteria, servizi igienici, area pic–nic. Sito Internet: www.sumannau.it e-mail: sumannau@tiscali.it Le visite sono guidate ed è gradito l’appuntamento anche telefonico ai numeri: 347 54 13 624 – 347 33 13 665 Aperto da aprile a ottobre Prezzi e orari sul sito ufficiale: www.sumannau.it
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TEMPIO PUNICO ROMANO DI ANTAS |
CENNI STORICI Tempio punico Romano di Antas sito nell’omonima valle al centro di una vasta area archeologica che comprende oltre il tempio, il Villaggio Nuragico, le cave romane, la strada romana e i siti prenuragici di Corona Arrubia. La collina fù dedicata in periodo nuragico alla divinità di Babay, dio eponimo dei Sardi con sepolture e luogo sacro. Nel 500 a.C. viene edificato un tempio punico alla divinità di Sid e nel 27 a.C. i Romani dedicano il Tempio a Sardus Pater. Il culto si protrarrà con fasi alterne fino a circa il ‘300 d.C. Riscoperto dal La Marmora nel suo “ Voiage in Sardeigne” fu ristrutturato e studiato dal Prof. Barrecca tra glia anni 50 e 60. VIABILITA’ Partendo da Iglesias si percorre la SS 126 fino al Bivio di Antas a circa 2 km dopo la frazione di Sant’Angelo. Una ampia strada asfaltata porta al piazzale di sosta assai ben attrezzato posto a cento metri dal Tempio. L’area è recintata per la presenza del bestiame allo stato brado. ORGANIZZAZIONE L’ingresso a pagamento (gestione START-UNO tel 0781.580990 www.startuno.it – info@startuno.it ) oltre al tempio punico romano si possono visitare le cave romane, il villaggio nuragico e la quercia da sughero secolare. All’esterno area parcheggio, servizio Bar caffetteria, servizi igienici, area pic–nic. Tariffe
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PORTIXEDDU |
CENNI Piccola frazione marina nata attorno agli anni ’60, è praticamente luogo di residenze estive con alcuni ristoranti e bar. Limitrofa alla spiaggia di Portixeddu in Comune di Buggerru ha un piccolo porto minerario oramai fatiscente. La costa fluminese parte dal limite della spiaggia e prosegue verso nord fino a Murru Biancu comprendendo le belle spiagge di Su portu de sa Perdixedda Piccola e Grande. ORGANIZZAZIONE La frazione di Portixeddu è intensamente abitata durante il periodo estivo dove gli appartamenti vengono ceduti a turisti ed emigrati. Tre ristoranti : L’Ancora, la Terrazza ed il Golfo del Leone. Esistono docce pubbliche, servizio pubblico telefonico. Un’ampia piazza viene usata per manifestazioni durante l’estate. VIABILITA’ La frazione è servita da una ampia strada comunale che si snoda dalla provinciale per Capo Pecora.
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SORGENTI DI PUBUSINU |
CENNI La sorgente di Pubusinu è una delle più grandi della Sardegna. Ha una portata di 220 l/sec. ed approvigiona l’acquedotto comunale di Fluminimaggiore. La sorgente è ubicata in località Pubusinu a 6 km dalla SS. 126 e servita da una strada mineraria passante per le miniere di Su Zurfuru e Gutturu Pala. Oggi attorno alla sorgente è stato organizzato un bellissimo parco comunale grazie ad interventi del Comune e del Parco Geominerario. ORGANIZZAZIONE Presso la sorgente un bel agriturismo serve la zona. VIABILITA’ Strade comunali si snodano dalla posizione baricentrica di Pubusinu. Una risale verso la miniera di Arenas, una verso Su Zurfuru ed una terza ridiscende verso il paese.
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PINO SECOLARE |
CENNI La vegetazione del fluminese è costituita da grandi boschi di lecci e querce. Accanto alla diffusa macchia mediterranea a lentisco, mirto etc si ritrovano rari esemplari endemici che fanno di questo territorio luogo di grande interesse botanico. Tra questi spicca il pino Domestico che colonizza l’areale sabbioso della piana di Portixeddu. ENDEMISMI pino Domestico con esemplari ultra secolari come “ Sa Matta e su Cumpingiu il più grande della Sardegna; Bellium crassifolium piccola margherita endemica dell’area carsica.
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